• Ombre e anomalie sulla gestione comunale fin troppo evidenti.Perché rimanere in silenzio?

    In tempi non sospetti, da circa cinque anni, abbiamo lanciato l’allarme sul tema della legalità.
    Le nostre battaglie, all’inizio in solitaria, sono e restano agli atti.
    Abbiamo fatto emergere plurime illegittimità amministrative, sfociate talvolta in fatti penalmente rilevanti.
    Eppure l’ANAC, che solitamente lavora una pratica per Comune, nel nostro caso ha chiuso ben quattro pratiche con conclusioni identiche, purtroppo.
    Ad avere la meglio, infatti, non era la trasparenza e l’imparzialità amministrativa ma l’improvvisazione mista alla cultura di interessi particolari.
    E la tematica della legalità, in poco tempo, è diventata un principio politico ineludibile.
    I settori che abbiamo approfondito sono stati numerosi, tra cui Piano di Zona, parcheggi, cimitero, beni patrimoniali, rifiuti e manutenzione.
    Potremmo scrivere un libro circa le anomalie riscontrate, ma preferiamo riflettere sul momento.
    Ci avviciniamo alle elezioni comunali, con la consapevolezza che lo scontro politico con il “sistema Cariello”, così definito più volte dalla stampa locale, sarà aspro e avvelenato da un fattore evidente: il silenzio delle Autorità sovracomunali.
    Questo è il vero punto.
    Gli ebolitani hanno a cuore la legalità e trasparenza ma allo stesso tempo hanno il diritto di sapere, e il tempo stringe, se vi sono o meno contatti con la micro o macro criminalità all’interno della macchina comunale.
    Peraltro la stampa locale ha scritto fiumi di inchiostro in merito.
    La Prefettura di Salerno conosce da tempo la situazione, senza però offrire chiarimenti, nonostante richieste e solleciti formali.
    La risposta del Ministro aiuterà a capire di che cosa stiamo parlando, nel frattempo continueremo a lavorare per offrire una classe dirigente che guardi davvero agli interessi collettivi.”