• Soldi alle “Coop.” durante il lockdown. L’ANAC chiude l’istruttoria e conferma in pieno i nostri dubbi. Ora si volti pagina.

    Bisogna riportare indietro le lancette dell’orologio all’anno 2020.
    Ricorderete tutti che a febbraio di quell’anno nefasto, a causa della pandemia, le scuole in tutta Italia sono rimaste chiuse per poi riprendere soli per pochi giorni.
    Ebbene, nonostante ciò, il Piano Sociale di Zona S3 ha deciso di liquidare fatture per centinaia di migliaia di euro alle coop. “CSM” e “Anche Noi” per il servizio di assistenza specialistica disabili nelle scuole di infanzia.
    Ma vediamo nei particolari le anomalie e illegittimità.
    Con determina n. 1472 del 22/07/2020 (allegata), a firma del Dirigente Piano di Zona Dott.ssa Sasso, è stata disposta la liquidazione della fattura (allegata) n. 80/PA del 10/07/2020 presentata dalla cooperativa sociale CSM Service, con sede in Eboli (SA) ed acquisita al protocollo Generale dell’Ente al Prot. n. 32922 del 17/07/2020, dell’importo di € 95.917,70 IVA inclusa, concernente l’espletamento del servizio di assistenza specialistica nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I grado per il periodo da marzo a giugno 2020;

    • le scuole primarie e secondarie di I grado nei comuni oggetto dei servizi risultano chiuse e sospese le relative attività didattiche a seguito dell’emanazione di numerosi DPCM che, a far data del 4 marzo e con successive proroghe, ne hanno procrastinato la chiusura per tutto l’anno scolastico. In particolare le scuole di Eboli, comune capofila, risultano chiuse addirittura dal 24 febbraio con plurime ordinanze a firma del Sindaco (n. 57 del 24 febbraio 2020 fino al 27 febbraio 2020; 65 del 27 febbraio 2020 fino al 29 febbraio 2020; n. 91 del 12 marzo 2020 fino al 28 marzo 2020 e 95 del 19 marzo 2020 fino a nuova data);
    • l’art. 6 comma 7 del Capitolato Speciale di gara prevede che “ Il monte ore degli operatori potrà subire delle variazioni in relazione ad assenze prolungate degli utenti e ad eventuali interruzioni non prevedibili delle attività didattiche, nonché in relazione alla definizione dei PEI, pertanto saranno riconosciute all’aggiudicataria soltanto le ore effettivamente prestate”;
    • l’ art. 38 del citato capitolato speciale prevede che Fatto salvo quanto stabilito dal precedente art. 10, per ragioni di pubblico interesse o per fatti sopravvenuti non imputabili all’Amministrazione, la stessa può sospendere l’esecuzione delle prestazioni relative al presente appalto per tutta la durata della causa ostativa. 2. Decorso un periodo di sei (6) mesi è facoltà dell’appaltatore recedere dal contratto senza diritto ad indennizzo alcuno, fatto salvo il pagamento delle prestazioni rese.
      3. L’Amministrazione, fermo quanto previsto nel comma precedente, si riserva la facoltà di sospendere l’esecuzione della prestazione per un periodo complessivo massimo di sei (6) mesi senza che l’appaltatore possa sollevare eccezioni e/o pretendere indennità. EBOLI CAPOFILA Altavilla Silentina – Campagna – Contursi Terme – Eboli – Oliveto Citra – Postiglione – Serre – Sicignano degli Alburni – Provincia di Salerno – A.S.L. Salerno”
      ;
    • dalla rendicontazione ottenuta dallo scrivente a mezzo richiesta di accesso agli atti allegata alla presente, emerge che:
    • per l’intero mese di marzo 2020 le attività non sono state assicurate e per il mese di aprile 2020 le stessa sono riprese dal giorno 23, con l’autorizzazione n. 18844 ( allegata) a firma del Resp. di Piano, Dott.ssa Annamaria Sasso.
      Nulla viene detto, inoltre, per i giorni che vanno dal 24 al 29 febbraio, visto che le scuole di Eboli erano chiuse e per il mese di giugno 2020, visto che l’ultimo giorno di attività come stabilito dalla Regione Campania, risale alla data del 10/06/2020.
      In sintesi su un totale di 87 giorni ( sommatoria ottenuta conteggiando dal 2 marzo al 10 giugno 2020, domeniche escluse) solo per 41 giorni il servizio è stato garantito, mentre per i restanti 46 ( più della metà) nessuna attività è stata erogata, come da rendicontazione/autorizzazione che si allegano
      ;
    • Pe quanto attiene alla generica autorizzazione sopra citata, si badi bene che il Piano di Zona non è un Ente autonomo, non ha personalità giuridica, non è stazione unica appaltante e avrebbe sicuramente dovuto rivolgere richiesta alla Regione Campania, in qualità di soggetto erogatore dei fondi e al Comune di Eboli, in qualità di Stazione appaltante;
    • Gli alunni da assistere, come da bando di gara, erano 94 ma solo 49 avrebbero beneficiato della didattica a distanza, con una diminuzione palese delle spese affrontate dalle Cooperative richiamate;
    • E’ stata erogata la somma di € 95.917,00 che è ampiamente sproporzionata rispetto ai presunti giorni effettivi di lavoro svolto. Infatti in base al monte ore da garantire stabilito nel capitolato speciale, vale a dire un totale di 21402 di assistenza da gennaio a giugno 2020 ( 139 giorni escluso le domeniche), i dati forniti risultano irrisori.
      Nelle tabelle dei singoli alunni la sommatoria corrisponde a 734 ore, mentre in altra tabella si fa riferimento a sole 5134 ore erogate. Ma vi è di più.

    Sempre a pag. 6 del citato documento viene riassunto che: “ di 87 alunni beneficiari solo 49 si avvalgono di prestazioni a distanza e su 14 Istituti scolastici solo 12 sono stati coinvolti.

    • pertanto, sono le stesse Cooperative a dichiarare che:1) non hanno garantito le 21402 ore previste in sede di gara, con modalità non previste e da accertare;
    • la presunta assistenza specialistica non è stata garantita a tutti gli alunni beneficiari del servizio (49/87). Di fatto abbiamo 38 alunni che non hanno ricevuto alcuna assistenza;
    • contestualmente, però, sono stati liquidati ben 95.917,00 euro di fondi pubblici, senza tener conto di quanto avvenuto né della possibilità di erogare tali servizi nel nuovo anno scolastico 2020/2021 così da poter risparmiare ingenti risorse, riutilizzando quelle già impegnate per servizi effettivi;
    • Infine va rilevato che rispetto a quanto richiesto dal bando di gara, vale a dire una assistenza specialistica materiale ai disabili, sono le stesse cooperative a dichiarare a pag. 6 della rendicontazione ( allegata) che:

    Non si comprende, dunque, perché il Comune di Eboli, in qualità di appaltatore, abbia liquidato somme per servizi mai erogati nei mesi di marzo e aprile 2020 (fino al 23/04/2020, data dell’autorizzazione alla ripresa) e non abbia sospeso il contratto, prevedendo espressamente che le ore non usufruite dagli utenti disabili potessero essere recuperate alla riapertura degli istituti scolastici.

    Per questi motivi abbiamo inviato apposita segnalazione all’Autorità Nazionale Anticorruzione che ha concluso l’istruttoria con il provvedimento allegato:

    Fai clic per accedere a nota-ANAC-assistenza-specialistica-alunni-disabili.pdf

    Adesso attendiamo la presa di posizione dell’Assessore Curcio, offrendo due soluzioni: il recupero delle ore non garantite a tutti gli alunni disabili, con la possibilità di compensazione della somma di euro 95.917,00 che il Dirigente ha indebitamente liquidato alle Coop; oppure il recupero dei fondi pubblici con ogni azione legale.
    Auspichiamo, infine, che tutti i settori si adoperino per verificare e riscontrare sempre le dichiarazioni di rendicontazione prima della eventuale liquidazione nei confronti di ditte private.

  • RIFIUTI DALLA TUNISIA: DE LUCA CHIARISCA LE ANOMALIE ECONOMICHE E PROCEDURALI

    Abbiamo appreso con grande indignazione  la notizia relativa ai rifiuti campani stoccati in Tunisia che dovranno far ritorno probabilmente a Persano.

    Non siamo qui a dire che la Piana del Sele è stata da sempre considerata un punto di scarico rifiuti, perchè saremmo ripetitivi.
    Nel corso degli anni, infatti, da Bassolino a De Luca il centro sinistra non ha mai avuto rispetto del nostro territorio, salvo poi chiedere i voti durante le campagne elettorali.
    L’argomento in questione è così delicato che meriterebbe prima dei chiarimenti ufficiali da parte dell’Ente regionale, visto che le anomalie sembrano evidenti e grossolane.
    Per questo rivolgiamo alcune domande al governatore De Luca e ai suoi giullari di corte territoriali:

    1) Perchè non si procede alla caratterizzazione dei rifiuti in Tunisia?

    Questa dovrebbe essere la prima operazione da condurre al fine di capire cosa effettivamente andiamo a riprendere, onde evitare discordanze rispetto a quanto scaricato dalla ditta privata al porto di Sousse. In pratica, non possiamo caricare 212 container al “buio” senza sapere cosa contengono, nel pieno contraddittorio delle parti.

     

    2) Perchè i rifiuti non vengono dirottati presso l’inceneritore di Acerra?

    Dopo la caratterizzazione le tonnellate di monnezza avrebbero un percorso di sicuro e celere smaltimento, ma ad oggi si legge di un deposito provvisorio presso lo Stir di Battipaglia o a Persano.
    Dalla documentazione in possesso si evince che il codice Cer 191212 “rifiuto proveniente da meccanizzazione dei rifiuti” delle 6000 tonnellate è chiaramente lavorabile dall’inceneritore di Acerra e comporterebbe un esborso di “soli” 180.000 euro ( 30 euro ogni tonnellata).
    Abbiamo letto anche di un possibile affidamento presso lo Stir di Battipaglia, gestito da Ecoambiente.

    Ricordiamo che questa è una società pubblica partecipata al 100% dalla Provincia di Salerno che non può lavorare quel codice CER citato e che, peraltro, avrebbe costi di gestione sicuramente più onerosi.
    Inoltre, risulta che la società ha un contenzioso con la Regione Campania pari a 20.000.000 euro.

     

    3) Perchè non viene applicata la convenzione di Basilea?

    La Convenzione di Basilea, entrata in vigore il 5 maggio 1992, è il principale trattato internazionale per la regolamentazione dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi ed altri rifiuti.
    La sua applicazione garantirebbe che quei rifiuti rimanessero in Tunisia, visto che il sito di conferimento non è stato dichiarato idoneo.
    La Regione Campania, quindi, non doveva inviare il dossier all’Anged, l’Agenzia nazionale per la gestione dei rifiuti, ma avrebbe dovuto rivolgersi al ministero dell’Ambiente tunisino.

     

    4) Perchè gli errori della Regione Campania devono pagarli i cittadini della Piana del Sele?

    A prescindere dai risvolti giudiziari della vicenda, De Luca dovrebbe spiegare ai campani perchè la Regione Campania ha dapprima autorizzato con quattro decreti la ditta privata a scaricare quei container in Tunisia, salvo poi fare un passo indietro.
    Gli errori dei cattivi amministratori non possono gravare sulle nostre spalle.

     

  • Il futuro di Eboli a 50 euro.

    Questa è la somma ‘stabilita’ per la compravendita dei voti partita con l’ultima settimana di campana elettorale.
    Oltre alla rabbia per una storia che si ripete nella nostra Città dal 2015, il dolore per la paura e la remissione che travolge i cittadini ebolitani.
    Gente perbene che ancora una volta di trova a far i conti con chi vive la politica e l’amministrazione comunale come un affare personale da gestire a suon di euro.
    L’unica cosa che cambia è il costo del voto: con otto candidati a sindaco la concorrenza cresce, quindi anche il prezzo.
    Nelle passate elezioni per accaparrarsi il consenso elettorale bastavano venti euro, una foto, un segnale, ed il conto veniva saldato.
    Se alle elezioni del 2020 abbiamo deciso di non scendere in campo denunciando la mancanza di agibilità politica ci sarà un perché.
    Con l’ombra della delinquenza che sovrastava il Comune di Eboli per la gestione di appalti poco trasparenti nei più disparati settori ( parcheggi, piano di zona ecc…), ad oggi queste vicende non sono state chiarite dalle Istituzioni sovracomunali, Prefettura e Procura di Salerno in primis.
    Una decisone sofferta ma con la speranza e la determinazione di aiutare la città a rialzare la testa quando ci fossero state le condizioni.
    Le elezioni di domenica prossima rappresentano un’occasione per Eboli, un’occasione messa a rischio da manovre finanziarie delinquenziali adottate nel modo più squallido che possa esserci: facendo leva sulle difficoltà di cittadini che vivono già condizioni finanziarie precarie e rimasti schiacciati dalla pandemia.
    Eboli non merita questo, non un’altra volta.
    Eboli non può rivivere l’imbarazzo e la vergogna di ritrovarsi sulla stampa nazionale per vicende giudiziarie ed un altro commissario al governo della città.
    C’è in gioco la dignità di tante persone perbene.
    C’è in gioco il futuro di Eboli che non può valere 50 euro.
    Per questo stamani abbiamo presentato un esposto alla Procura di Salerno, al Comando Provinciale dei Carabinieri, al Comando Provinciale della Guarda di Finanza, al Questore di Salerno e nuovamente al Prefetto affinchè presidino i seggi all’esterno e all’interno.
    Inoltre al Presidente della Corte di appello abbiamo inviato affinchè nella cabina elettorale si entri senza borse e cellulari.
    Questa azione che muoviamo a tutti i livelli rappresenta l’unico strumento per garantire agli ebolitani un voto libero.
    Chiediamo agli altri sette candidati Sindaco di sottoscrivere un documento comune in tal senso e chi non lo vorrà fare dovrà spiegarlo ai cittadini.
    Eboli non vale 50 euro.
    La democrazia e lo stato di diritto tornino in questa città e le Istituzioni non siano indifferenti.

  • LIDO PER DISABILI: DAI TAGLI DI NASTRO ALL’INCURIA

    Parliamo di un’area di circa 5000 mq, coperta con box di servizio per 34,12 mq;con pergolati permeabili 90,88 mq ed infine con passerelle e piattaforme per 357,82 mq.
    Il Comune di Eboli ha speso oltre 53.800 euro di soldi pubblici per attrezzarla ed ha aperto i battenti nell’agosto 2019, dopo aver aggiudicato un bando pubblico della durata triennale ( scade a dicembre 2021!)
    Nell’estate 2020, dopo ulteriore inaugurazione, nel pieno della campagna elettorale indimenticabile è stata la festa neomelodica nel silenzio di tutte e dico tutte le Istituzioni.
    Adesso non si comprende il perchè quella struttura resti chiusa, visto che il contratto è ancora in essere.
    Un danno ai diversamente abili e alle loro famiglie.
    Un danno ulteriore alla credibilità della nostra Città.
    Facciamo appello al Commissario straordinario affinchè faccia chiarezza e ponga soluzione a questa incredibile vergogna.
  • De Iesu smaschera l’inadeguata gestione della macchina amministrativa targata Di Benedetto

    Per un attimo sembrava di ritornare indietro con le lancette dell’orologio a circa 3 anni fa, quando in un infuocato consiglio comunale sul bilancio e conto consuntivo la nostra opposizione metteva nero su bianco i danni prodotti dall’allora vice sindaco Di Benedetto.
    Era proprio lui, in qualità di Vice Sindaco, a difendere strenuamente l’operato dell’amministrazione comunale Cariello, sotto il profilo contabile e amministrativo.
    Ma non finisce qui.
    La farsa è continuata per anni ed è culminata addirittura pochi mesi fa, quando con una nota stampa, ripresa dagli ultimi seguaci rimasti, ha magnificato il proprio operato, dimenticando alcuni problemi pendenti.
    Oggi, dopo la conferenza stampa del Dott. De Iesu, appare chiaro che la realtà dei fatti sia totalmente diversa da quanto raccontato.
    Infatti, il Commissario straordinario dopo soli sei mesi ha evidenziato “ alcuni punti critici, frutto di una inadeguata capacità di gestire la macchina comunale” che lasciano letteralmente basiti e con l’amaro in bocca:

    1) Una montagna di debiti fuori bilancio: l’ultimo regalo dell’ex amministrazione.

    Nel bilancio 2021, dopo l’arresto dell’ex sindaco, il Commissario si è visto costretto a fronteggiare un’emergenza: riconoscere circa € 1.500.000 di debiti fuori bilancio.
    Di questa somma, circa € 817.000 comprensivi di interessi, derivano da un contenzioso vinto dalla ditta Ladurner che gestisce il sito di compostaggio.
    E su questa vicenda, occorre meditare molto circa la scellerata gestione posta in essere dagli ex amministratori comunali.
    Questi soldi, infatti, dovranno essere sborsati dal Comune e pagati dagli ebolitani sotto forma di tasse comunali!

    2) La carenza di risorse umane, che comprime la capacità organizzativa del Comune.

    Ma vi ricordate gli annunci in termini di assunzioni praticamente in tutti i settori?
    Ebbene, quegli annunci sono rimasti solo sulla carta mentre i numeri attuali delle risorse umane restano sotto soglia tale da garantire servizi celeri ai cittadini.

    3) Cimitero di Eboli: bocciata la frammentazione degli appalti

    Lo abbiamo detto a più riprese e nel corso degli ultimi cinque anni.
    Le ombre che si addensavano sul cimitero, a causa di una pessima gestione, sono state confermate dalla recente inchiesta della Procura di Salerno e dal Commissario.
    La manutenzione dei loculi, l’omologo servizio del verde e la gestione delle lampade votive, da ora in poi, avranno un unico riferimento grazie all’accorpamento dei servizi e ad un appalto unico che garantirà maggiore trasparenza e legalità.

    4) Stazione unica appaltante: addio alla CUC Sele Picentini

    Come dimenticare le nostre barricate in consiglio comunale su un tema che forse non appassiona i cittadini ma che è fondamentale nell’ottica di dare impulso agli appalti pubblici.
    La Centrale unica di committenza, con capofila il Comune di Bellizzi, ad oggi non ha dato garanzie in termini di celerità amministrativa e trasparenza degli atti, risultando il servizio costoso e poco efficiente.
    Da adesso in avanti le spese gestionali saranno pari solo a 8000 euro annui e l’adesione alla centrale unica di committenza della Valle dell’Irno ci soddisfa.

    5) Manutenzione del verde cittadino: l’erba alta e le responsabilità politiche.

    De Iesu è stato chiaro: l’appalto per la manutenzione del verde urbano e lo sfalcio delle erbacce è stato affidato regolarmente nel 2019 ma nessuno sa perché il contratto non è stato sottoscritto, nel mentre si è proceduto ad affidamenti diretti con lotti frazionati e a settembre 2020 si sono svolte le elezioni comunali.
    Un filo diretto o semplice coincidenza?
    Non è dato saperlo, intanto abbiamo avuto disagi fortissimi legati all’erba alta in centro come nelle periferie.
    Occorre proseguire sulla strada della pianificazione e puntare ad un decoro maggiore.

    Questi e non solo, rappresentano i risultati di cinque anni fallimentari che hanno devastato l’immagine e la credibilità della nostra amata Eboli.
    L’inadeguata gestione della macchina amministrativa targata Cariello e Di Benedetto non è passata inosservata e bene ha fatto il Commissario straordinario a dettagliarne gli aspetti per informare i cittadini che, nel segreto dell’urna, volteranno definitivamente pagina.

  • Questione #sicurezza: richiesto il distaccamento del Reparto prevenzione crimine al Commissario De Iesu.

    La campagna elettorale alle porte non può e non deve far dimenticare i problemi reali della nostra Città.
    La questione sicurezza è uno dei temi principali da affrontare con immediatezza.
    Per questo motivo, nella giornata odierna abbiamo formulato una richiesta ufficiale al Commissario Straordinario di Eboli, Dott. Antonio De Iesu, per istituire il Reparto Prevenzione Crimine nella nostra Città o avere una sezione distaccata.
    Vale la pena ricordare che l’unica task force di pronto intervento in Campania è ubicata a Napoli, mentre da Salerno e fino a tutta la zona a sud manca un presidio fondamentale in termini di sicurezza.

    Infatti, gli uomini del citato reparto partecipano ai servizi c.d. ad “alto impatto”, nell’ambito dei piani coordinati anche con le altre forze di polizia, per fronteggiare situazioni di criminalità, sia comune che organizzata,  che determinano un grave allarme sociale.
    Nella piana del Sele ed in provincia di Salerno, l’allarme del Procuratore della Repubblica, Dott. Giuseppe Borrelli, circa le infiltrazioni mafiose non può rimanere inascoltato e necessita di un supporto ulteriore rispetto alle già presenti e incessanti operazioni delle forze dell’ordine sul territorio.
    Eboli si candida ad essere città ospitante di un nucleo importante per il contrasto alla micro e macro criminalità.
    Continueremo a compulsare sulla tematica sicurezza, approfittando della grande capacità di ascolto e di sintesi, il Commissario De Iesu.”

     

  • FESTA NEOMELODICA AL LIDO DISABILI DEL COMUNE. CARIELLO SI DIMETTA.

    Tutto qui accade.
    Non è solo il titolo della canzone con cui Cariello e compagni stanno infastidendo i cittadini per la loro campagna elettorale, ma è la frase che racchiude, in realtà, la filosofia che regna in Città.
    Accade di tutto, proprio di tutto.
    Apprendiamo sconcertati del “delirio” con cui è stato accolto un noto cantante neomelodico sabato 12 settembre 2020 presso il lido comunale per disabili.
    Ebbene si, proprio quella struttura presentata come fiore all’occhiello delle politiche sociali da Cariello, si è ridotta a luogo di raccolta per gli amanti della musica napoletana, tra una “melodia, il trap e il pop”, come annunciato dallo speaker all’ingresso del cantante.
    Un ulteriore esempio di come i beni comunali diventino, di fatto, privati.
    Una conferma che a Eboli regna l’anarchia totale, dove nessuna regola viene rispettata, anzi.
    Una festa di sabato sera, quando quel lido dovrebbe essere chiuso al pubblico e controllato.
    Un mega assembramento degno delle peggiori scene di irresponsabilità.
    Nessuna norma, benchè minima, in materia di distanziamento e contrasto alla diffusione del Covid19 è stata imposta.
    Decine di persone senza mascherina, festanti e in “delirio” per un cantante neomelodico che, probabilmente, non sapeva neanche di essere su un suolo comunale.
    Quello che doveva essere il lido per diversamente abili è diventato, in pochi minuti, il centro di attenzione dei fans di Salvatore Adani.
    Quanto accaduto non solo desta profondo sconcerto per la quasi totalità di violazione delle regole, ma infanga l’immagine di Eboli, già dilaniata da decine di inchieste giudiziarie pesantissime che vedono coinvolto Cariello in prima persona.
    Una festa di sabato sera, quando quel lido dovrebbe essere chiuso al pubblico e controllato.
    Un mega assembramento degno delle peggiori scene di irresponsabilità.
    Cosa ne pensa l’alleato di Cariello, quello che sbandierava il lanciafiamme a marzo, alias De Luca?
    Cosa ne pensano il Comandante della Polizia Municipale e il Questore di Salerno?
    A Cariello, ovviamente, poniamo alcune domande prima delle dimissioni che dovrebbe rassegnare in 24 ore vista la gravità della situazione:

    1)    Chi ha autorizzato una festa privata all’interno di un lido pubblico?

    2)    Chi ha pagato il cantante neomelodico?

    3)    Perché non sono state rispettate le benchè minime norme anti Covid19 ?

    4)    Chi ha gestito la sosta delle autovetture lungo lo spartifuoco?

    5)    E’ stata richiesta l’autorizzazione, ex art. 68 e 80 TULPS, almeno tre giorni prima alla Questura?

    6)    Verrà revocata la concessione alla Cooperativa sociale che gestisce il lido?

    Nell’ attesa che Cariello e i “De Luca” rispondano, invitiamo i nostri elettori a recarsi alle urne e scrivere LEGALITA’ sulla scheda elettorale, così da lanciare un segnale chiaro alle Istituzioni.
    Eboli, 14/09/2020

                                                                                          Consiglieri comunali

    Damiano Cardiello – Fido Santo Venerando

  • Il comune di Eboli diventa terra proibita per la democrazia:

    A causa di una impunità generalizzata, illegalità diffusa, prendiamo atto che mancano le condizioni di agibilità politica.
    In questo contesto e con il relativo clima avvelenato venutosi a creare, c’è la consapevolezza che le persone perbene restino isolate.
    Con i documenti ritirati e tutto pronto per la consegna, sono profondamente rammaricato nel dover comunicare che non concorrerò alle elezioni a sindaco di Eboli. Questo annuncio, inaspettato e improvviso arriva dopo cinque anni di incessante lavoro sul territorio, tra la gente e al servizio dei cittadini che hanno la legalità nel cuore.
    Pochi giorni fa, insieme ai vertici della coalizione civica, ho dovuto constatare che non c’erano più le condizioni politiche e di agibilità per svolgere serenamente la campagna elettorale. Questa scelta nasce anche a seguito di alcune vicende che, di anno in anno, continuano a perdurare sul nostro territorio.
    Basti pensare alle ombre della camorra, come citato dalla stampa locale, che sovrastano il Comune di Eboli per la gestione dei parcheggi, vicenda mai chiarita dalle Istituzioni sovracomunali (Prefettura in primis) nonostante nostre esplicite richieste.
    Senza dimenticare, poi, le gravi minacce subite dal sottoscritto nel mese di luglio 2017 da un imprenditore locale che ha ricevuto affidamenti diretti e ha continuato ad aggiudicarsi bandi pubblici, nonostante tutto. Il motivo di questa acerrima ostilità erano le richieste di accesso agli atti fatte per dovere di trasparenza ma che davano fastidio, andavano a mettere le mani dove non dovevano. Quell’episodio, ad oggi, resta impunito e il fascicolo ancora pendente.
    Vien da chiedersi se Eboli sia un’isola felice dove regnano sviluppo e legalità, oppure sia stata cancellata d’un tratto dalla geografia giudiziaria e questo lo dico senza avere alcun interesse politico, come qualcuno vorrebbe far credere, ma con un unico intento: accertare se esista un “sistema” che soffoca l’ordinario svolgimento amministrativo e politico in Città.
    E questo andava chiarito dalle Autorità preposte ben prima delle elezioni comunali, onde salvaguardare da un lato la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni, scomparsa di fatto e relegata a mero principio astratto, e dall’altro il regolare svolgimento delle elezioni amministrative.
    Vicende che sommate alle continue notizie riportate settimanalmente dai quotidiani locali, rendono queste elezioni,  non un alto momento politico, ma una farsa degna del peggiore sceneggiatore.
    Anche alla luce di questa consapevolezza, ascoltati cittadini e candidati, ho ritenuto doveroso fare un passo indietro.
    Questa decisione la prendo con piena consapevolezza, anche in virtù di quanto abbiamo costruito in questi cinque anni di battaglie, con oltre 200 tra interrogazioni comunali, mozioni ed emendamenti presentati in consiglio comunale.
    Per questo, mi corre l’obbligo di ringraziare chi mi è stato vicino e continuerà a farlo senza alcun tentennamento, tra cui il collega Fido Santo Venerando e tutti gli amici/simpatizzanti del nostro movimento politico.
    Un lavoro che non solo non andrà perso, ma che intendo proseguire concretamente, seppure in altre forme, per il rilancio del territorio e di tutti i cittadini perbene di Eboli.

    Eboli,22/08/2020

  • Ombre e anomalie sulla gestione comunale fin troppo evidenti.Perché rimanere in silenzio?

    In tempi non sospetti, da circa cinque anni, abbiamo lanciato l’allarme sul tema della legalità.
    Le nostre battaglie, all’inizio in solitaria, sono e restano agli atti.
    Abbiamo fatto emergere plurime illegittimità amministrative, sfociate talvolta in fatti penalmente rilevanti.
    Eppure l’ANAC, che solitamente lavora una pratica per Comune, nel nostro caso ha chiuso ben quattro pratiche con conclusioni identiche, purtroppo.
    Ad avere la meglio, infatti, non era la trasparenza e l’imparzialità amministrativa ma l’improvvisazione mista alla cultura di interessi particolari.
    E la tematica della legalità, in poco tempo, è diventata un principio politico ineludibile.
    I settori che abbiamo approfondito sono stati numerosi, tra cui Piano di Zona, parcheggi, cimitero, beni patrimoniali, rifiuti e manutenzione.
    Potremmo scrivere un libro circa le anomalie riscontrate, ma preferiamo riflettere sul momento.
    Ci avviciniamo alle elezioni comunali, con la consapevolezza che lo scontro politico con il “sistema Cariello”, così definito più volte dalla stampa locale, sarà aspro e avvelenato da un fattore evidente: il silenzio delle Autorità sovracomunali.
    Questo è il vero punto.
    Gli ebolitani hanno a cuore la legalità e trasparenza ma allo stesso tempo hanno il diritto di sapere, e il tempo stringe, se vi sono o meno contatti con la micro o macro criminalità all’interno della macchina comunale.
    Peraltro la stampa locale ha scritto fiumi di inchiostro in merito.
    La Prefettura di Salerno conosce da tempo la situazione, senza però offrire chiarimenti, nonostante richieste e solleciti formali.
    La risposta del Ministro aiuterà a capire di che cosa stiamo parlando, nel frattempo continueremo a lavorare per offrire una classe dirigente che guardi davvero agli interessi collettivi.”
  • Infiltrazione camorristiche ad Eboli? Il Prefetto di Salerno intervenga.

    C’è da restare basiti innanzi alla relazione della Direzione Nazionale Antimafia, ripresa dalla stampa locale.
    Nessuno avrebbe mai pensato di ritrovare un appalto pubblico, gestito dal nostro Ente, sotto la lente della più importante struttura che si occupa di lotta alle mafie di ogni tipo.
    Ma c’è da ricredersi.
    Si legge che ” nel comune di Eboli, una ditta riconducibile a prestanomi del clan dei casalesi ha acquisito l’appalto per la gestione delle aree di sosta comunali.”

    E a lanciare l’allarme è il Procuratore Nazionale #Antimafia, Dott. Federico Cafiero De Raho.
    A questo punto è lecito chiedersi se e quali controlli attiverà il Sindaco di Eboli e il Segretario comunale, in qualità di organo anticorruzione in merito.
    Altresì opportuno risulta conoscere i nomi e cognomi dei “prestanomi del clan dei #casalesi” e la ditta di loro riferimento, per capire come sia stato possibile aggiudicarsi un appalto pubblico alla luce del sole.
    Ma soprattutto è necessario sapere se ad Eboli si è realmente insediata la #camorra del casertano!!!
    Occorre sgombrare il campo da una “ipotesi” ( e continueremo a ritenerla tale) surreale che mina sia l’immagine che la dignità di tutte le Istituzioni locali.
    Pochi minuti fa è stata presentata un’interrogazione comunale urgente e verrà chiesto un incontro con il Prefetto di Salerno, perchè tale situazione non può e non deve passare sotto traccia.
    E’ arrivato il momento di chiarire sotto tutti i punti di vista questa vicenda.
    Bisogna farlo per gli Ebolitani che hanno a cuore la #legalità e l’#onestà.