• Gara parcheggi al centro: illegittimità rilevanti e incompatibilità perduranti.

    Il dilettantismo dilaga incontrastato al Comune di Eboli e rischia di pesare come un macigno per gli ebolitani.
     
    Se poi si aggiunge una mancanza di comunicazione, mescolata ad evidenti “distrazioni” anche da parte di qualche Dirigente di Settore, allora c’è da preoccuparsi vivamente.
    Stiamo parlando della gara per la gestione dei parcheggi in centro città.
    Siamo tutti consapevoli che è stata bypassata la Centrale Unica di Committenza, se pur l’importo della concessione sia pari a 4.600.000 euro. Non vi è dato sapere il perchè di questa scelta, oggetto anche di nostra richiesta di parere al Segretario comunale (che ha evidenziato l’autonomia della scelta fatta) oltre che interrogazione urgente.
     
    A questo va aggiunta la lettera indirizzata a tutta l’assise consiliare da parte di una ditta che non ha partecipato alla gara, evidenziando plurime anomalie.
     
    Ma la cosa che lascia esterrefatti è che la totale incompatibilità tra Dirigente del Settore Patrimonio, Responsabile del Procedimento e Presidente di Commissione di gara. Tutti questi ruoli sono stati ricoperti, come peraltro già avvenuto nella gara per i parcheggi lungo la fascia costiera 2017/2018, dall’Ing. Lucia Rossi.
    Sbagliare è umano, perseverare in danno dei cittadini non lo consentiremo.
    Il nuovo codice degli appalti ha introdotto, con il comma 4 dell’art. 77, il divieto di svolgere contestualmente i ruoli sopra descritti, introducendo una incompatibilità che è stata avallata anche dalla giurisprudenza costante.
    Meritano attenzione, ai fini di una informazione libera da parte di chi legge, evidenziare alcune recentissime sentenze che hanno definito quali sono i punti focali da seguire e non dover infrangere per evitare l’annullamento della gara.
    Innanzitutto “quello dell’imparzialità, per evitare indebiti favoritismi da parte di
     
    chi conosce approfonditamente le regole del gioco avendo contribuito alla loro gestazione, nascita e formalizzazione”.
    Vi è poi quello “dell’oggettività, ad evitare che lo stesso autore di quelle regole dia ad esse significati impliciti, presupposti, indiretti o, comunque, effetti semantici che risentano di convinzioni o concezioni preconcette che hanno indirizzato la formulazione delle regole stesse” (T.A.R. Lecce, sez. II, sent. 27 giugno 2016, n. 1040).
    Nel nostro caso il responsabile unico del procedimento non era un mero suggeritore/proponente, ma proprio il soggetto che aveva il potere di stabilire le regole della procedura, tanto nella fase di ammissione con la taratura dei requisiti, quanto nella redazione dei criteri per valutare le offerte. Situazioni in cui, secondo il legislatore, in giurisprudenza – e soprattutto l’ANAC – è possibile un condizionamento del regolare svolgimento del procedimento di gara: in sostanza chi crea le regole del procedimento è in grado – potenzialmente – di piegarle per
     
    propri obiettivi in violazione di principi di imparzialità.
    A conforto della nostra tesi, pesa come un macigno la deliberazione n. 27/2017
    ANAC, da cui ne deriva che il responsabile del servizio non può più presiedere le “proprie” commissioni di gara.
     
    Infatti, secondo l’Autorità guidata da Cantone, “ il dirigente/responsabile del servizio non potrebbe né presiedere né far parte della commissione di gara per essere comunque interessato dall’appalto sia per l’approvazione degli atti di gara sia per una funzione comunque collegata alla stessa esecuzione del contratto. Inoltre, non ne potrebbe, evidentemente, far parte se al contempo sia anche Rup. In questo senso, sempre nel parere si legge che «il Rup di regola ricade nell’ipotesi di incompatibilità prevista dal comma 4 dell’art. 77.”
    Per concludere, qualora sia ancora più utile essere aggiornati, il Tar Puglia, Lecce, Sez. II, con la sentenza del 25 maggio 2017 n. 825 ha sostanzialmente stabilito che: “Il Presidente del seggio di gara non deve aver svolto alcun’altra funzione o incarico tecnico o amministrativo relativamente al contratto del cui affidamento si tratta.
     
    2.In ordine alle incompatibilità del seggio di gara previste dal d.lgs. n. 50/2016 non è possibile alcuna distinzione tra “atti dovuti”, per cui opererebbe la relativa disciplina, e altri tipi di atti, per cui non opererebbe.
     
    3.Tra i componenti del seggio di gara non deve sussistere alcun rapporto gerarchico”.
    Come si evince chiaramente, dunque, le gare per la gestione dei parcheggi lungo la fascia costiera 2017/2018 e nel centro Città, sono viziate e di conseguenza illegittimamente assegnate, oltre che annullabili dai giudici amministrativi.
    Abbiamo preferito attendere la scadenza del 35esimo giorno dalla aggiudicazione provvisoria al fine di evitare strumentalizzazioni e tendere di dare spunto a ricorsi al Tar con ampia possibilità di accoglimento.
    Auspichiamo, infine, che l’incompatibilità del Dirigente Settore Patrimonio resti confinata agli aspetti amministrativi e non emergano ulteriori aspetti che minerebbero l’intero operato dell’Ente.”
  • Caso #Soget: errare è umano ma perseverare è diabolico.

    Se avessimo avuto degli amministratori locali responsabili, dopo un minuto dall’aver appreso le notizie contenute nella devastante relazione a firma Autorità Nazionale Anticorruzione, sarebbero state messe in campo immediate azioni a tutela dell’Ente e dei contribuenti.

    Invece, dopo circa una settimana, ci ritroviamo a dover riaffrontare la questione.

    Anzichè sospendere il contratto in attesa di prendere provvedimenti ancora pià incisivi e tesi a ristabilire la legalità; anzichè stoppare i rilievi effettuati dagli addetti della società di pescara nei confronti dei contribuenti; anzichè avviare verifica interna per capire come sia stato possibile omettere controlli obbligatori per legge prima della sottoscrizione del contratto ma anche nel mentre del servizio, si persevera nell’azione di illegittimità amministrativa definendo il contratto “blindatissimo”.
    In vista del consiglio comunale che il Presidente del consiglio comunale dovrebbe convocare entro lunedì 10 ottobre, onde evitare di mostrarsi indifferente alla problematica, ho depositato richiesta di accesso agli atti e interrogazione comunale in merito ( 1) Richiesta e risposta comunicazione Antimafia ex art. 87 D. Lgs. 159/2011 e smi ;2)  Richiesta e risposta informazione Antimafia ex art. 91 D. Lgs. 159/2011 e smi;3)      Richiesta e risposta del certificato dell’Agenzia delle Entrate per la verifica delle regolarità fiscale ai sensi dell’art. 38 comma 1 lett. G D.Lgs n. 163/2006;4)Richiesta e risposta del certificato dei carichi pendenti e del casellario giudiziale, ai sensi dell’art. 28 del D.p.r. 313/2002, afferenti ai soggetti indicati nell’art. 38 lett. C del  D.lgs. n. 163/2006 e ivi compresi i cessati dalla carica nell’anno precedente; 5) Richiesta e riscontro di certificazione sulla condizione di assoggettabilità agli obblighi di cui alla legge n. 68/99 da inoltrare al Settore Politiche del Lavoro della Provincia in cui ha sede l’aggiudicatario.)
    Caro Sindaco ti invito, ove in possesso come previsto dalla legge, a tirare fuori tutte le carte e fate chiarezza pubblicamente.
    Ogni giorno ulteriore, trascorso nel silenzio e indifferenza, è un pessimo segnale che pesa come un macigno sulla Città e sui contribuenti ebolitani.
  • Cantone da l’avviso di sfratto a Soget.

    Correva il mese di luglio 2014 e veniva pubblicato il bando di gara per l’affidamento del servizio di riscossione coattiva dei tributi.
    A partecipare furono due società private e, per l’importo di 819.000€, il servizio nel mese di maggio 2015 fu aggiudicato alla #SOGET spa, stessa società che opera nella Città di Salerno e in altri Enti della Provincia, con i seguenti ribassi percentuali sugli aggi posti a base di gara:
    1) ribasso percentuale sull’aggio del 16% per il servizio di accertamento e riscossione dei
    tributi comunali e Cosap, pari a 35%;
    2) ribasso percentuale sull’aggio del 9% per il servizio di riscossione coattiva delle entrate
    tributarie ed extratributarie, pari al 41%;
    3) ribasso percentuale sull’aggio del 18% per il servizio di gestione delle quote residue e delle quote inesigibili presentate dall’agente della riscossione, pari a 50%.
    Il bando di gara, così come predisposto, non mi ha mai convinto e per vederci chiaro, a gennaio 2015 ho inviato un esposto all’Autorità Nazionale Anticorruzione, la quale con lettera datata 21 agosto 2015 mi ha comunicato l’avvio delle indagini.
    Incuranti del pericolo gli amministratori locali hanno proceduto alla stipula del contratto nel mese di settembre 2015 e la società di Pescara ha dato il via anche ad assunzioni sul territorio comunale.
    Sin da subito ho potuto rilevare non solo plurime anomalie ma anche un evidente lasso di tempo ( quasi un anno) per stipulare il contratto di servizio, scelta avallata dall’attuale amministrazione comunale che sapeva delle indagini in corso.

    L’Autorità Nazionale Anticorruzione, dopo l’esposto e dopo plurime segnalazioni da tutta Italia, ha messo una lente di ingrandimento sulla vicenda allargando il raggio d’azione anche su altri appalti pubblici svolti in altrettanti Enti.

    Il risultato è sconcertante e si allega alla presente, al fine di evitare interpretazioni ma riportare punto per punto la relazione che descrive un quadro di illegittimità amministrativa con risvolti penali, assai diffusa.

    Tale documento rappresenta una grandissima vittoria personale, politica ed amministrativa a cui seguirà regolare invio alla Procura della Repubblica di Salerno e alla Corte dei Conti, per accertare ogni tipo di responsabilità.

    Adesso il Comune dovrà revocare in autotutela l’aggiudicazione; richiedere i soldi dei cittadini percepiti dalla Soget spa e liquidati; stoppare il servizio di riscossione e annullare gli atti esecutivi; farsi restituire i 30.000€ di aggi appena liquidati alla società di Pescara.

    Invito i cittadini a inviare richiesta di restituzione somme, offrendo disponibilità gratuita del mio studio legale e al contempo il Sindaco di Eboli a dimettersi perchè era a conoscenza delle indagini, come da lettera ricevuta in data 21 agosto 2015, ma non ha posto ostacoli amministrativi alla stipula del contratto di servizio. Insomma un disastro contabile ed amministrativo, con ulteriori sviluppi nei prossimi mesi.”

  • Caso Soget: Cardiello e l’ANAC non mollano.Tirate fuori le carte

    Come ricorderete, nel mese di gennaio 2015 ho inviato un esposto al Presidente Raffaele Cantone dell’Autorità Nazionale Anticorruzione avente ad oggetto il bando, poi aggiudicato, alla società di riscossione SOGET.
    Ebbene, nel mese di agosto 2015 è stato aperto un fascicolo di indagine con una richiesta immediata di chiarimenti e produzione documentale inviata dall’Autorità al Comune di Eboli.
    Probabilmente qualcuno tenta di fare il gioco delle tre carte, non fornendo quanto richiesto ma addirittura inviando documentazione non inerente il progetto di riscossione.
    Chiediamo di fare chiarezza sulla situazione e invitiamo, nuovamente, l’amministrazione comunale a essere d’ausilio e non d’intralcio alle indagini.
    Alla luce dell’insediamento della società di Pescara, infatti, molti dubbi sono sorti non solo sulla mancata trasparenza per le assunzioni effettuate in Città ( con un avviso pubblico conosciuto solo da pochi) ma anche sulle modalità vessatorie di misurazione delle attività commerciali e private abitazioni.
    Tanti cittadini destinatari di lettere di presentazione agli uffici comunali locati gratuitamente ( si ricorda che la Soget non versa un euro per il fitto) sono stati costretti a ore di fila estenuanti, per poi vedersi gli addetti davanti casa con il metro in mano pronti a verificare le dichiarazioni sottoscritte.
    Emblematico il caso di una signora che, per richiedere la documentazione, avrebbe dovuto recarsi o fare richiesta addirittura a Bari o Pescara.
    L’indagine non si ferma e presto seguiranno ulteriori sviluppi.

  • La Soget spa cerca personale ad Eboli: priorità agli ex dipendenti Multiservizi.

    Nonostante l’Autorità Nazionale Anticorruzione avesse aperto un fascicolo di indagine sull’appalto da € 819.000 vinto dalla Soget spa ( indetto in agosto 2014 sotto l’egida di Melchionda, assegnato con il Commissario Prefettizio e sottoscritto con la giunta Cariello), il Comune di Eboli ha sottoscritto il contratto di servizio. La ditta ha pubblicato sul suo sito questo avviso per selezionare personale da adibire ad attività di accertamento nella nostra Città. Chi di Voi ha notato questo avviso? Perchè non vengono specificati i requisiti ? Perchè non è stato pubblicato sul sito del Comune? Nell’attesa che qualcuno risponda, lancio la mia proposta: se dovete assumere con ampia discrezionalità ( e vedremo chi!), date priorità ai 32 lavoratori della ex Multiservizi! Il Sindaco dia risposte a queste famiglie.

  • Addio Equitalia:da maggio possibili voragini nei conti comunali!

    Il “mostro” Equitalia finalmente andrà via. La società ha comunicato ai sindaci di interrompere, a partire dal 20 maggio, l’invio di ogni documento. La ragione è semplice: mancherebbe il tempo per incassare il tributo perché dal primo luglio Equitalia dovra “cessare l’attività” di riscossione relativa a Comuni e Province. Un provvedimento che, nonostante fosse previsto dal decreto Sviluppo del 2011, ha colto di sorpresa la nostra amministrazione, incapace di sostituire lo spauracchio di Equitalia con un’altra agenzia di riscossione e interessata al baratto di poltrone più che ai problemi reali della città.
    Senza qualcuno che si occupi di recuperare i crediti, quanti saranno i cittadini che accetteranno comunque di pagare?Pochi, pochissimi. Il rischio è che i Comuni vedano di colpo troncate le entrate da verbali: circa 1,4 miliardi  di euro l’anno, mentre Eboli potrebbe perdere qualcosa come 900.000€ annui. Un colpo mortale per le casse già prosciugate dell’Ente.
    Affidare il servizio di riscossione alla Eboli Multiservizi sarebbe l’idea più logica ma il problema è che questa società è un vero e proprio disastro ( la richiesta di accesso agli atti inviata il 9 maggio a oggi non è stata soddisfatta e entro fine mese scatterà la denuncia per omissione d’atti d’ufficio) e l’affidamento della riscossione potrebbe bloccarsi prima di iniziare.
    Il Popolo della libertà propone una convenzione con dieci legali esterni all’Ente, selezionati con criteri di assoluta professionalità ( se trattasi dei soliti noti meglio lasciar perdere), totalmente a costo zero. In pratica vengono affidate le pratiche per la riscossione, ad esempio la Tarsu che registra una percentuale di evasione pari al 65%, e il legale guadagna i propri onorari solo quando il privato paghi; se invece il credito diventa inesigibile o il moroso è impossidente il Comune rimborserà le sole spese vive documentate ( costo notifica UNEP) senza alcun rimborso a forfait che aprirebbe la strada a costi eccessivi. Perchè il Sindaco non apre una riflessione su questa proposta?
    I vantaggi sarebbero duplici: miglior rapporto tra Ente e debitore ( l’avvocato viene visto come un soggetto più vicino alla gente), maggiori riscossioni, più soldi in cassa e zero spese, senza dimenticare che anche dieci colleghi ebolitani avranno un’occasione per mettersi in mostra dal punto di vista professionale.
    Restiamo in attesa di risposta, ma da lunedì i menefreghisti della cintura, i cultori della sosta selvaggia e i fuggitivi della Tarsu e Ici avranno campo libero.

  • Arriva la sentenza: i canoni idrici non si pagano! Una vittoria per tutti i cittadini onesti

    Damiano Cardiello, consigliere comunale Popolo della Libertà, esulta per l’importante vittoria giudiziaria ottenuta in seguito alla sentenza del Giudice di Pace di Eboli per la vertenza canoni idrici.

    Circa tre settimane fa, in collaborazione con l’Avv. Carmine D’Andrea mettemmo in luce le evidenti anomalie riscontrate negli atti amministrativi inerenti l’affidamento del recupero crediti per i canoni idrici dal 1999 in poi.
    Il Giudice di Pace ha legittimato con nettezza la nostra battaglia: infatti dalla sentenza emessa, risulta che non ci sarebbero gli atti che dimostrano come la società Censum, delegata al recupero crediti, possa essere legittimata alla richiesta dei pagamenti.
    Il tutto perché secondo gli atti esibiti davanti al giudice, esisterebbe la convenzione per il recupero crediti solo tra Comune di Eboli e società SESAM; che poi questa si sia trasformata in società CENSUM non legittimerebbe la nuova società alla richiesta dei pagamenti.
    Questa sentenza costituisce soltanto la prima di una lunga serie che decreterà un enorme ammanco finanziario nelle, già prosciugate, casse comunali.
    La grave carenza di efficienza amministrativa di questa giunta comunale, messa in evidenza anche dalle continue debacle giudiziarie, dimostra come Melchionda e compagni siano avvezzi al gioco delle tre carte ma altrettanto pasticcioni nel condurre la loro macchina comunale.
    La nostra vittoria così, certifica due ruoli fondamentali che rispetteremo fino in fondo: il ruolo di opposizione politica a questa armata brancaleone targata Melchionda e lo stare al fianco dei cittadini onesti che sono tartassati da falsi e ingiusti tributi.